Implicazioni disfunzionali della scrittura e DSA

Educazione alla scrittura manuale
un classico esempio da non seguire …

Implicazioni disfunzionali della scrittura nel’età evolutiva

La scrittura rappresenta una funzione complessa che comporta lo sviluppo integrato di vari processi ed apprendimenti e presuppone che nel bambino siano giunte a maturazione tutte le competenze deputate a tale funzione.

I fondamentali fattori annessi al processo di apprendimento grafico sono di ordine percettivo, motorio, cognitivo, linguistico ed affettivo e quando subentra la difficoltà ad integrare tali fattori, lo sviluppo della grafia può venir meno o risultare anche solo parzialmente compromesso; i deficit nei processi di realizzazione grafica, prendono il nome di disgrafia.

La disgrafia è un disturbo che oggi si presenta, tra la popolazione in età scolare, con una frequenza approssimativa di circa un bambino su venti; può presentarsi come fenomeno isolato o in modo associato ad altri disturbi quali la dislessia, la discalculia, la disortografia.

Tali disturbi vengono denominati Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA).

Un approccio efficace a contrastare la disgrafia prevede due momenti distinti: quello della prevenzione e quello della rieducazione.

Una “cattiva scrittura” può nascondere un’inconscia richiesta di aiuto e di qui l’importanza di prevenire il fenomeno disgrafico attraverso l’osservazione ed il monitoraggio dei soggetti “a rischio”.

La disgrafia inerisce un disturbo funzionale che compromette l’esecuzione del gesto grafico; le cause imputabili possono essere di natura molto diversa ed ascrivibili, nella quasi totalità dei casi, a carenze riguardanti le abilità necessarie all’apprendimento della scrittura:

percezione visiva non ottimale, coordinazione occhio-mano, inefficiente conoscenza e rappresentazione dello schema corporeo, inadeguata organizzazione spazio-temporale, compromissione dell’equilibrio e della coordinazione motoria, carenze pedagogiche, problematiche affettivo relazionali.

La diagnosi di DSA deve essere fatta dallo specialista in neuropsichiatria o in psicologia dell’apprendimento e solo successivamente, su attestazione di disgrafia funzionale, che cioè dipenda esclusivamente dalla pianificazione del comportamento motorio, diventa di competenza del grafologo rieducatore della scrittura.

Se individuato con tempestività, il disturbo della disgrafia può essere risolto con apprezzabile successo, ma resta importante ricordare che non debba costituire il segnale di un disturbo più grave e che avrà, in questo caso, la priorità rieducativa.

Un piano mirato di rieducazione dovrebbe sempre prevedere un approccio globale e sistemico, che coinvolga più figure professionali.

Nel prossimo articolo affronterò come argomento le tappe nello sviluppo della grafo motricità nel bambino. Continua a seguire gli articoli sul blog …