Scrivere in viaggio

Silvana Piatti Grafologia Integrata
diario di viaggio

Nelle sue memorie, Kazantzakis comunica l’emozione che si prova nel ritrovare inaspettatamente dei quaderni di scuola, scarabocchiati in una grafia che è cambiata pochissimo nonostante il passare degli anni.

L’esperienza di trovarsi calati all’improvviso in un ricordo intatto, in cui la sensorialità si ravviva alla lettura di ogni frase – sfoglio il taccuino di viaggio ingiallito; allora nulla era morto, tutto era solo addormentato nel mio intimo! E adesso, come tutto si risveglia e mi viene incontro, dalle pagine logore, sbiadite, i monasteri, i monaci, i ritratti, il mare! … –

Ogni viaggio è discorso, racconto anteriore nella figurazione del percorso e racconto posteriore agli amici o alle conoscenza occasionali, dopo il ritorno a casa o in una fase successiva del viaggio.

La scrittura è la memoria degli innumerevoli eventi colti lungo il cammino, delle impressioni, delle emozioni provate; un modo per il viaggiatore di eludere il tempo trasformandolo in pagine di quaderno, per ritrovarvi in seguito con nostalgia e riviverlo grazie ai mille riferimenti disseminati nel testo …

Mentre scrive le sue confessioni, Rousseau si rammarica di non aver registrato nulla delle impressioni di quel periodo in cui la marcia era la fonte per lui di una felicità senza fine:

“quello che più mi dispiace, tra i dettagli della mia vita di cui ho perso memoria, è non aver tenuto un diario dei miei viaggi”

Scrivere in viaggio – David le Breton

Scritture viaggianti
scritture viaggianti

Silvana Piatti Grafologa A.G.P. – Consulente in Psicologia della Scrittura – Esperta in discipline Grafologiche