Il taccuino romano

Pinacoteca Albertina
Le sale della Pinacoteca Albertina di Torino

Il taccuino romano e i regolamenti redatti da Laurent Pecheux nel 1778 per l’Accademia di Belle Arti, aprono le porte al Classicismo tardo settecentesco incontrato nei diversi progetti architettonici in Italia.

Oggi esposti nella mostra allestita sino a Giugno 2023 presso gli spazi torinesi della Pinacoteca dell’Accademia Albertina, documenti, progetti e cimeli che si inseriscono in un ampio percorso di scoperta e valorizzazione del patrimonio artistico piemontese e che illustrano il movimento culturale tra Settecento e Ottocento.

Ci troviamo di fronte ad un affascinante itinerario che prende l’avvio dalla figura del pittore Laurent Pecheux, l’artista che a Roma si dedicò alla scrittura di un taccuino su cui annotò e disegnò tutto ciò che, nella capitale pontificia di metà Settecento, testimoniava la grandezza del mondo classico, dall’Apollo del Belvedere al Laooconte, dall’Ercole Farnese al Gladiatore combattente dei principi Borghese.

Nel 1777 Pecheux divenne direttore dell’Accademia Reale torinese e nella capitale sabauda portò il prodotto dei suoi lavori: un vero e proprio manifesto del Classicismo tardo settecentesco.

Il taccuino romano, interamente digitalizzato e consultabile a video, inizia il visitatore a quello che appare sin da subito uno straordinario viaggio dialogante tra passato, presente e futuro; l’arte pittorica dell’artista, introdusse a Torino il Classicismo ritrovato e di cui era stato a Roma uno dei demiurghi accanto a Batoni, Mengs e Gavin Hamilton; la sua decorazione all’interno della Biblioteca del Palazzo Reale, ispirata alla volta di Annibale Carracci in Palazzo Farnese, fu un chiaro richiamo all’ordine classico.

Un allestimento assolutamente da non perdere …

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