Centodiciannove donne più una

il romanzo di M.F.Battaglia
centodiciannove donne – F.M. Battaglia

Le voci di centodiciannove donne diventano una voce sola, quella di Nina, della sua vita immaginaria, narrata tutta d’un fiato, dentro un coro frammentato, urlato attraverso pagine di diari sgualcite e senza tempo.

Filippo Maria Battaglia raduna in “Nonostante tutte” le impressioni lontane, i sogni, le passioni, le illusioni di tutte le “eroine” di questo avvincente mosaico; tasselli che scuotono ed emozionano, che riportano alla memoria immagini di sapori antichi, talmente reali e genuini da sembrare ancora vivi.

Donne del Novecento che hanno scelto di salvarsi e di salvare le loro storie attraverso la carta.

“In una piccola piazza di un piccolo Comune toscano c’è una porta di legno dogato che è quasi sempre aperta; oltre quella porta, hanno trovato riparo novemila voci che hanno impiegato anni a rivelarsi. Serrate in un cassetto, rinchiuse in scatole di conserva, disperse tra fogli di eredità familiari trascurate, hanno fatto i conti con l’anonimato della quotidianità fissando su carta speranze e fallimenti, assolvendo il compito di ogni scrittura privata: lasciare traccia attraverso il racconto della propria esistenza.

La storia di Nina, la protagonista di questo romanzo, ha preso forma cinque anni fa al varco di quella porta, dietro la quale si schiude l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Frammenti scelti tra molte migliaia di nomi, di luoghi, di cose; La pagina più vecchia fa parte di un quaderno dalla copertina rigida con una foglia di vite in rilievo e la grafia elegante e ordinata appresa più di un secolo fa sui banchi di una scuola elementare …

Quello di Nina è un autoritratto collettivo fatto di istantanee in cui l’aderenza alla realtà non coincide con il realismo, ma con il suono che la voce fa sulla pagina scritta.” F. M. B.

pagine di diario

Sono ancora io che scrivo dopo aver riletto con le lagrime agli occhi le ultime pagine di questo quaderno. Mi sono accorta che non ho messo date. Forse è meglio così: vivere senza tempo. E’ Tardi. Qualcosa però posso ancora fare. Scrivo la mia storia. Non so se è poco o tanto. E’ il mio atto d’amore. Nina

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